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È il vulcano più conosciuto al mondo, domina uno dei golfi più affascinanti, quello di Napoli.
Il percorso parte da quota 1000 metri per poi raggiungere quota 1175 metri. Attraverseremo alcuni tornanti in cui la vista è unica, ma la meraviglia è osservare le precedenti colate laviche delle eruzioni precedenti da così vicino.
Lungo la salita, si può ammirare l’ammirare l’antico vulcano, il Monte Somma, separato dal Vesuvio dalla valle del Gigante.
Si percorre la cinta craterica fino ad arrivare a la Capannuccia; inizia poi la discesa.
Tra gli scavi archeologici spicca il sito minore di Stabiae
Ville d’Otium dove gli antichi proprietari romani venivano a rilassarsi e a godere delle bellezze del luogo.
Ancora oggi si può entrare nei salotti, nei soggiorni, negli atrii panoramici, ammirare il mare e il Vesuvio dalle stesse finestre a cui si affacciavano, camminare sugli stessi mosaici geometrici, labirintici, circondati da pareti affrescate di rosso, giallo, di azzurro, con farfalle, animali fantastici, e figure mitologiche.
Qui hai la sensazione di rivivere non tanto la tragedia dell’eruzione, che qui appare come una soave dormienza, ma la vita nel suo godimento del corpo e dell’anima!
Villa San Marco con una superficie di 11.000 mq., è una delle più grandi tra le ‘villae’ romane a carattere residenziale
Villa Arianna la più antica, deve il nome alla grande pittura a soggetto mitologico rinvenuta nella parete di fondo del triclinio, chiamata Dea Flora detta anche la Primavera di Stabiae, il cui dipinto è custodito presso il Museo Archeologico di Napoli
La Villa di Poppea Sabina, seconda moglie di Nerone, è Patrimonio dell’UNESCO, oltre che un lussuoso complesso residenziale e termale ricco di affreschi. È il più classico esempio di villa d’Otium poiché è stata edificata per sfruttare il clima salubre della costa che aiuta a ritemprare il corpo e lo spirito lontano dalla caotica capitale. L’edificio è impreziosito da spettacolari decorazioni pittoriche in stile pompeiano e sculture in marmo bianco sia nel giardino che in piscina. Nella Villa di Crassius Tertius è stata ritrovata una grande quantità di anfore, pesi e suppellettili; ciò fa pensare che la struttura fosse destinata ad essere un magazzino di prodotti agricoli dei dintorni. Una parte dell’edificio era riservata all’abitazione del dominus – il proprietario- data la numerosità di affreschi, gioielli, monete ma anche di resti di più di 54 persone.